“Se tenete ad una foto, stampatela” a lanciare questo allarme è stato proprio il Chief Internet Evangelist di Google Vinton Gray Cerf non più tardi di un anno fa.
Se uno dei padri di Internet, Vinton Gray Cerf, noto anche come Vint Cerf, ci dice che è meglio che iniziamo a stampare le nostre foto, c’è da farlo e basta. Effettivamente, se ci fermiamo un attimo a riflettere, ci rendiamo conto che social network, computer, tablet e telefoni sono allo stato attuale i principali custodi dei ricordi della nostra vita. Ma cosa accadrebbe un domani se un aggiornamento di uno sistema operativo o di un software rendesse inaccessibili immagini e documenti? Ci troveremmo di fronte a un vero e proprio buco nero dell’informazione, un deserto digitale.
I nostri ricordi di oggi potrebbero essere domani solo dei bit deteriorati non più interpretabili.
In poche parole, la tecnologia odierna rischia di trasformare il ventunesimo secolo in un Medioevo digitale. Panico. Una dimostrazione pratica di un rischio simile è che già oggi non siamo più in grado di recuperare vecchi documenti memorizzati su supporti fisici che per essere letti richiedono hardware non più disponibili. Provate a leggere un floppy disk da 5.25 pollici!!!
“If there are pictures that you really really care about” dice Vint Cerf “then creating a physical instance is probably a good idea. Print them out, literally.”
Totale: se teniamo ad una foto stampiamola e bona.
Ammetto pubblicamente di essere pessima in ciò: dalla nascita della mia piccola sono davvero poche le foto che ho stampato. Ho ricordi disseminati ovunque, nel computer, sul telefono, in hard disk esterni, sui social network e nei cloud, ma pochissimi su carta stampata. Quando voglio ricordare un momento particolare, prendo il telefono e vado sull’album di Facebook, oppure Instagram, Google foto, etc. Non apro un album, non sfoglio pagine, non ne sento l’odore, non descrivo con le dita sulla foto stampata il profilo perfetto della mia bambina in un impeto di romanticismo. Mentre ve lo racconto, mi rendo conto di quanto sia rischioso aver stampato così pochi ricordi. Certo, tutto si può perdere nella vita, un file digitale così come una foto stampata, ma a me questa cosa che se non stampo foto oggi domani i miei nipoti potrebbero non avere alcuna traccia delle loro origini inizia a mettermi un po’ di ansia.
E allora stampiamo. Possiamo farlo in mille modi, da casa, online, nei supermercati, con tantissime nuove app. Possiamo fare le classiche stampe, oppure realizzare calendari, gadget, tele e foto libri. Quest’ultima categoria è certamente la mia preferita: i foto libri sono personalizzabili, puoi aggiungere didascalie, scegliere il layout e le copertine. Poi c’è chi viene da voi, a casa vostra, al parco mentre giocate con il piccolo o in giro a passeggio e vi scatta delle foto che saranno poi trasformate in un libro fotografico personalizzato rilegato completamente a mano. A offrire questo servizio è Francesca Cao di Comme Les Grands, una fotografa giovane ma con un’esperienza decennale in fotografia professionale che l’ha vista all’opera anche nella Grande Mela. Francesca arriva con l’immancabile reflex, obiettivi per ogni esigenza, flash, tutti gli strumenti del caso e immortala i momenti più intimi della vostra giornata che verranno poi impaginati in un layout su misura, stampati e rilegati a mano.
Il risultato è un libro vero e proprio, un ricordo prezioso che rimarrà negli anni, un documento che un giorno racconterà la storia della vostra famiglia. Un gioiellino che per essere apprezzato non dipende da hardware che un domani potrebbero essere obsoleti. Avrà bisogno solo degli occhi di chi vorrà gettarsi in un flusso di ricordi.
Come potete vedere dalle foto del libro che Francesca Cao ha realizzato per me e Amélie, ci sono delle pagine vuote che possono essere dedicate alla scrittura, ai disegni dei bambini o anche allo scrapbooking.
Potete contattare Comme Les Grands sulla pagina facebook dedicata.
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